Jean Cayrol, dalla notte e dalla nebbia

La scrittura dell'esperienza concentrazionaria

Marina Galletti (a cura di)

€ 30,00

  • pp. 372, 7 immagini in b/n
  • 2010, Torino
  • ISBN: 978-88-89908-48-8
  • Collana "Spettacolo e comunicazione"

Jean Cayrol, dalla notte e dalla nebbia

Rivisitare l'opera di Jean Cayrol è oggi un'urgenza insieme letteraria, civile e politica. Letteraria, per il peso che la sua scrittura, lucida quanto innervata di personale esperienza, può avere sulla formazione di giovani scrittori. Civile, per il richiamo che da Cayrol ci viene a un impegno di creazione artistica autentico. Politica, infine, perché la sua esperienza del campo di concentramento ci porta a una riflessione profonda sull'articolazione di memoria e azione, di tensione verso la giustizia e rifiuto degli ideologismi, di paura e speranza.
Il ritratto che dello scrittore e sceneggiatore si dipana da queste pagine, anche in virtù della pubblicazione di suoi inediti di rilievo, è quello di un intellettuale che fa dell’unità di pensiero, scrittura e azione il suo modo di essere, e trova nella scrittura (profondamente inventiva sia nella letteratura, sia nella settima arte, dove la collaborazione con Alain Resnais apre nuovi orizzonti al cinema, non soltanto francese) la pratica in cui quell’unità si stabilizza e si rilancia nei territori della creazione artistica come in quelli della passione civile.
Figura chiave nel dibattito sulla letteratura dopo Auschwitz, scrittore oggi a tratti dimenticato anche in patria, Cayrol torna qui a farci meditare in profondità sul valore dell’uomo e della sua storia attraverso il dialogo tra studiosi italiani e francesi, specialisti di diverse discipline, come la letteratura, la poesia, il cinema, la storia.